Ho avuto un solo amore tossico in vita mia.
Certo ho ancora “solamente” 37 anni, potrebbe ancora verificarsi qualsiasi cosa ma, fino a questo momento, me la sono cavata con una sola relazione pericolosa.
Lui non era il mio tipo sotto nessun aspetto, non provavo neppure una particolare attrazione fisica nei suoi confronti, ma mi faceva ridere, tantissimo, e aveva un odore (non un profumo, ma proprio un odore) che mi attraeva come una calamita.
Già da ragazzina ogni volta che mi ritrovavo ad “annusarlo” per caso, trovandomi molto vicina a lui per un motivo o per un altro, la mia mente esplorava percorsi ignoti e sconosciuti. Questi sentieri nascosti nelle mie fantasticherie, diventavano familiari grazie alla colonna sonora che accompagnava tutti i miei sogni a occhi aperti: sempre sia lodato Max Pezzali.
Dopo aver trascorso gli anni delle medie annusando la sua scia, senza mai riuscire a ottenere qualcosa che andasse oltre la sua elemosina di attenzioni, sono approdata al liceo. Lì signora mia ho scoperto l’amore, quello vero che ho provato e testato per voi, scoprendo le farfalle nello stomaco, gli sms fino a notte fonda, le scappatelle segrete all’insaputa dei miei genitori insomma tutto il pacchetto Baby e Step.
Mi sono totalmente dimenticata dell’altro, conservandolo dentro un cassetto insieme con il diario di Diddl delle medie e l’audiocassetta di “Le Cose che Vivi” della Pausini.
Ma Laurona nazionalona aveva ragione, perché quell’ Incancellabile infatti è tornato 10 anni dopo. Entrambi venuti fuori a da relazioni molto lunghe e forse un po’ noiose, beviamo una birra (che io odio), ti presento degli amici, facciamo questo, facciamo quello e nel giro di pochi mesi è diventata la persona a me più vicina.
Facevamo tantissime cose insieme, mi divertivo? Si! Speravo in qualcosa di più? Certamente! Ero una sottona vergognosa? Al 100%!
Gli ho pure dedicato una canzone ma Cristo Santo cos’ero? Lorelai ubriaca che canta per Luke?
Per un anno e mezzo ho vissuto in un limbo all’interno del quale sentivo di avere un fidanzato, uno con cui uscivo, con cui mi divertivo, con cui potevo fare di tutto (mi schiarisco la voce), uno che mi aveva presentato tutti i suoi amici (che adoravo) e al quale io avevo presentato la mia migliore amica. Pessima idea Federica. Pessima.
Per me quella presentazione è stata l’inizio della fine. Ma chi prendo in giro? Non c’è mai stato un inizio! Per me lui era una scommessa, una rivincita per la Federica delle medie. Per lui invece ero una buona amica sempre disponibile, simpatica da presentare a tutti ma non abbastanza valida come fidanzata. Avete presente il film La verità è che non gli piaci abbastanza? Ecco se vi trovate in una situazione simile a quella qui descritta, allora guardatelo.
“Un saggio una volta mi ha detto che se un uomo vuole stare con una donna farà in modo che succeda a qualunque costo”
Questa relazione non relazione era tossica da entrambe le parti, ma ci sono voluti anni (e molte sedute dalla psicologa) per rendermene conto. Ho dovuto aprirmi totalmente per capire che sì, lui non era proprio l’uomo perfetto per me e si comportava particolarmente male, ma neppure io ero pronta a una relazione con questa persona. Se fossimo stati davvero insieme forse saremmo durati tre giorni.
L’ultima volta che l’ho visto gli ho detto
“Ieri ho conosciuto un ragazzo bellissimo, penso che lo sposerò”
Lui mi ha risposto ridendo “certo certo! Se è vero buon per te”.
Era vero.
Buon per me!
Walkman, diario, cuffie, 1997.
Mi dispiace devo andare via
Ma sapevo che era una bugia
Quanto tempo perso dietro a lui
Che promette e poi non cambia mai
Strani amori
Mettono nei guai
Ma, in realtà, siamo noi
E lo aspetti ad un telefono
Litigando che sia libero
Con il cuore nello stomaco
Un gomitolo nell’angolo
Lì da sola, dentro un brivido
Ma perché lui non c’è
E sono
Strani amori che
Fanno crescere e sorridere
Fra le lacrime
Quante pagine lì da scrivere
Sogni e lividi da dividere
Sono amori che spesso a questa età
Si confondono dentro a quest’anima
Che si interroga senza decidere
Se è un amore che fa per noi
E quante notti perse a piangere
Rileggendo quelle lettere
Che non riesci più a buttare via
Dal labirinto della nostalgia
Grandi amori che finiscono
Ma perché restano nel cuore
Strani amori che
Vanno e vengono
Nei pensieri che li nascondono
Storie vere che ci appartengono
Ma si lasciano come noi
Strani amori, fragili
Prigionieri, liberi
Strani amori mettono nei guai
Ma in realtà, siamo noi
Strani amori, fragili
Prigionieri liberi
Strani amori che non sanno vivere
E si perdono dentro noi
Mi dispiace devo andare via
Questa volta l’ho promesso a me
Perché ho voglia di un amore vero
Senza te
Ho riso e mi sono commossa. Brava ❤️
♥️
Che bello tornare a leggerti ♥️☺️
Grazie sono molto contenta
[…] nessuno di questi cavalieri poteva avere una chance, il mio cuore apparteneva ancora e sempre alla stessa persona e non c’era verso di schiodarla da […]