I social, la cattiveria, il nascondersi dietro uno schermo. No, questa non è una canzone indie.

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Stiamo vedendo, sempre più spesso, influecer e vip crollare sotto l’incontrollabile e insindacabile giudizio dei loro followers o di chiunque si conceda la libertà di maltrattare il prossimo, nascondendosi dietro un account.

I blogger ce l’hanno con i Tiktoker, i TikToker ce l’hanno con gli Instagrammer, Fedez appare visibilmente in ansia e provato, Clio piange, Selena Gomez viene bullizzata e le mean girls che l’attaccano perdono migliaia di followers. Succede che forse i social, che dovrebbero avvicinarci agli altri, ci stanno allontanando da noi stessi. La scoperta dell’acqua calda oggi 3 marzo 2023.

I leoni da tastiera sono nati, a mio avviso, nel momento in cui le persone sopra una certa età hanno iniziato a invadere Facebook. Diciamoci la verità, il primissimo social di Mark Zuckerberg era un’oasi di felice spensieratezza! Potevamo ritrovare i primi amori e i compagni delle scuole medie, postare i nostri selfie scattati dall’alto e scrivere “:(“ nella speranza che qualcuno ci chiedesse HEY CHE SUCCEDE?

Poi arrivarono i boomer, le fanpage, le sponsorizzazioni, le news e tutto andò in malora!

Ci spostammo su Instagram e Twitter e siamo ancora lì, venne il tempo di Snapchat (lo amavo) e oggi è il turno di TikTok, ma certe situazioni rimangono complicate su ogni canale. Ognuno di noi ha subito almeno un’insulto sui social: certe volte viene criticato il nostro aspetto fisico, la nostra famiglia, il nostro lavoro, la nostra vita di coppia e persino il nostro pensiero. Devo ammettere che i miei ricordi Facebook spesso mi imbarazzano perché mostrano un lato di me che spero di aver quanto meno smussato. Certe cattiverie gratuite e soprattutto irrispettose, nel 2023, sarebbero punibili con una gigantesca gogna mediatica.

Mi stupisce dunque vedere che, ancora oggi, si bazzichi sui social solamente per insultare il prossimo, denigrarlo, umiliarlo. Mi lascia senza parole pensare che molte persone abbiano il tempo (e la voglia) di creare account fake, freschi di giornata, per infastidire qualcuno che magari neppure conoscono. Ma poi cos’è sta cattiveria? Ma chi siete? Regina George?

Quello online è un mondo difficile da gestire, non basta un mazzo di fiori per scusarsi o un caffè al bar per sdrammatizzare, un errore sui social, soprattutto per chi ci lavora, può essere fatale e ricordato per anni. Ci sono figli e figliastri? Si come in ogni ambito: ad alcuni viene perdonato quasi tutto e altri subiscono la cancel culture per mesi (anni?).

Non starò qui a fare la morale, sono più lontana dai miei canali social rispetto a qualche anno fa, un po’ per carenza di tempo libero, un po’ per scelta, un po’ perché creare contenuti per i miei clienti consuma tutta la mia creatività e non rimane granché per me. Inutile dirvi “uscite di più e state meno sui social” perché non sono la zia Pina bacchettona, dovreste vedermi durante la settimana di Sanremo: la consumo questo iPhone! In sostanza vorrei solo che sui social, come nella vita, valesse la regola “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”.

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