Furto d’identità come in un brutto film con Tori Spelling

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La domanda del giorno è:
Ma non ci staremo omologando un po’ troppo?
Siamo tutte bravissime con il cake design, mangiamo colazioni bellissime, portiamo tutte i capelli lunghi, non ci facciamo più la piastra (ma perché poi? Io stavo benissimo!), abbiamo tutte molti fan e pochi amici.

Dove sono finite le sostanziali differenze che ci facevano amare/odiare qualcuno? Perché non posso più permettermi di dire “la detesto perché ha le gambe lunghissime”? Adesso ce le avete tutte! Le vostre mamme quando eravate piccole vi stiravano per farvi crescere? Che fine ha fatto il mio diritto di sentirmi speciale perché so cucinare, mentre voi non sapete sbattere le uova per la frittata?

Non mi piace girare in strada e vedere 14 volte in una sera lo stesso paio di shorts, salutare estranee perché tanto portiamo i capelli tutte allo stesso modo: gettati da un lato in maniera confusa come se ci fossimo appena alzate.

Voglio tornare ad odiare singolarmente ognuna di voi, questo disprezzo di massa non fa bene al cuore.

Ho notato anche l’evoluzione dell’omologazione, ovvero l’emulazione. Mi sono resa conto di conoscere gente che vive della luce riflessa di qualcun altro, compiendo esattamente le stesse identiche azioni ma in ritardo di un paio di mesi. Questa cosa mi spaventa e mi ricorda un orrendo film con Tori Spelling che veniva derubata della sua identità (e della sua carta di credito se non erro).

Scusate lo sfogo, ogni tanto ho bisogno di lasciarmi andare a pensieri complottisti ed assurde teorie.

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