Non ho mai amato in maniera particolare questa festa, probabilmente perché non prevedeva alcun regalo (cosa garantita invece da Natale, Pasqua, compleanni e onomastici). Nonostante l’inutilità di questa ricorrenza durante miei primi 12 anni di vita ho indossato abiti, maschere e parrucche, come era giusto che fosse, ma non ho mai provato la soddisfazione di mascherarmi da principessa e questo dramma me lo porto dietro dopo 30 anni!
Il mio primo abito di carnevale era morbido e coccoloso: una tutina in peluche da coniglietto azzurro e bianco, realizzata da mia nonna, dotata (e questo è il dettaglio in più) di una carota di marzapane da sgranocchiare nel corso della giornata. Del secondo costume non ho memoria, ma quando i miei me l’hanno descritto sono letteralmente impazzita e se potessi lo indosserei anche oggi: una lucciola (quelle che volano, non quelle che stanno in strada) con tanto di antennine luminose, era il 1987. Seguì un abito da grasso clown che non ho mai apprezzato e poi il classico vestito da Minnie che però ho adorato in quanto le orecchie e il fiocco erano state acquistate a Disneyland di Tokyo.
Gli anni delle elementari furono i più difficili! Desideravo essere una di loro: una Biancaneve, una Jasmine, invece questo mio desiderio non venne mai accontentato. Federica dunque nel corso di quei cinque anni di scuola fu un tulipano, un’Arlecchina (la moglie di Arlecchino?) e una gatta quando ormai ero alta esattamente come adesso e portavo la seconda di reggiseno, dunque addio sogni da principessa fatata in rosa.
Le scuole medie mi trasformarono in una punk ribelle con i capelli blu che, se potessi, oggi prenderei a schiaffoni per aver strappato e dipinto i Levi’s 501, ma poi dei concorsi su carri allegorici mi fecero mascherare da odalisca (concubina del sultano), era il 1997. Trascorsero poi anni di totale indifferenza nei confronti di questa festa povera che non prevede regali o uova di cioccolata, gli anni del liceo e dell’università, gli anni della finta serietà e della noia mortale. Questo fin quando (ROMANTICISMO ALERT) Renni mi convinse a lasciarmi andare come fa sempre da 5 anni del resto e festeggiare il carnevale insieme in qualità di Cappuccetto Rosso (io) e Lupo Travestito da Nonna (lui), con tanto di camicia da notte a fiorellini!
Quasi 32 anni di vita, decine di travestimenti e costumi, ma ancora non riesco a capire tantissime cose del Carnevale.
- Quanti giorni dura? Da piccola mi venivano concessi 4 o 5 giorni di travestimento, oggi vedo bambini mascherati scendere in strada tipo il 31 gennaio.
- Chi lo gestisce? Perché dalla fine del Carnevale (già povero e tirchio) viene fuori la Quaresima ancora più povera?
- Perché in alcune città d’Italia segue delle regole speciali e difficilissime da interpretare?
- Posso ancora vestirmi da principessa?
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